Quest’annata sarà ricordata, nella storia di Dom Pérignon, per essere stata in netto contrasto con le ultime del decennio: temperature basse all’inizio dell’anno hanno fatto da preludio ad una primavera fresca e ad un’estate secca. Vicino al periodo della vendemmia, però, tutto è improvvisamente cambiato: le forti e anomale precipitazioni hanno avvolto le uve del Pinot Nero di botritis cinerea, conosciuta anche come ‘muffa nobile’. Grazie a questo evento, l’uva ha raggiunto un equilibrio intenso tra dolcezza ed acidità, difficilmente riscontrabile in altri millesimi.

Colore giallo paglierino brillante con perlage sottilissimo, al naso vede protagonista la dolcezza della frutta tropicale: ananas, mango verd e melone con note più temperate di scorza di arancia e di mandarino, senza trascurare le note minerali sullo sfondo. Non mancano i fiori, declinati tra gelsomino e lillà. Assaggio pieno ricco ed intenso, prende corpo con l’eleganza e l’armonia della parte fruttata per poi lasciare spazio alle note speziate e pepate. L’armonia si prolunga fino ad esaltare la parte salina.

Con tutto. Ma anche da solo, in meditazione.